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Acqua del rubinetto: come renderla più buona

Nonostante l’acqua che arriva al nostro rubinetto sia potabile, sono molte le cause di alterazione delle caratteristiche organolettiche e di composizione che possono presentarsi lungo il trasporto nella rete idrica, tali da giustificare un trattamento di affinamento in ambito domestico.

Molte acque erogate dagli acquedotti, soprattutto quelle sotterranee provenienti da falde sottostanti pianure adibite ad uso agricolo, possono contenere nitrati o altre sostanze indesiderabili come i pesticidi.

 

Migliorare la qualità dell’acqua del rubinetto

La concentrazione di questi elementi può essere significativamente ridotta con l’uso di semplici tecnologie in commercio, con un conseguente miglioramento della qualità dell’acqua.
La potabilità viene garantita dal gestore sino al contatore di consegna, ma nel tratto che lo separa dal rubinetto vasche di accumulo e vecchie tubazioni possono modificare la qualità dell’acqua con rilascio di metalli, aumento dalla carica batterica e alterazione del gusto.

 

Cosa altera il gusto dell’acqua

Il gusto, in particolare, risente della presenza del disinfettante di copertura (di solito Cloro), utilizzato allo scopo di contenere la proliferazione microbica e garantire la potabilità sino al rubinetto.

Anche la composizione salina dell’acqua può influenzare il gusto, ad esempio un’elevata concentrazione di calcio può impartire un retrogusto dolciastro, al contrario del magnesio che risulta amarognolo, per questo motivo le acque con un elevato contenuto salino sono “saporite” e in genere risultano “pesanti” e poco gradite.

Le acque del rubinetto possono distinguersi idealmente in quattro categorie:

  • acque di ottima qualità che non necessitano di nessun tipo di trattamento e possono essere consumate tale quali;
  • acque che richiedono un miglioramento delle caratteristiche organolettiche;
  • acque che necessitano di un miglioramento delle caratteristiche di composizione;
  • acque provenienti da sorgenti e pozzi privati che necessitano di trattamenti di potabilizzazione.

 

Impianti per migliorare la qualità dell’acqua in casa

Tralasciando le acque di ottima qualità (che sono rare) e quelle che richiedono trattamenti di potabilizzazione in quanto non provenienti direttamente dall’acquedotto, analizzeremo brevemente qui le tecnologie che consentono di migliorare la qualità di un’acqua potabile. A seconda delle necessità le scelte possibili sono due:

  • installare un apparecchio per il trattamento dell’acqua al punto di ingresso dell’appartamento, sulla tubazione di arrivo, per un trattamento completo di tutto il flusso,
  • installare un apparecchio al punto d’uso, ovvero su un singolo rubinetto, generalmente quello della cucina, dal quale prelevare acqua per bere e cucinare di ottima qualità.

È possibile anche optare per entrambe le soluzioni, per esempio nel caso di un’acqua molto dura è conveniente installare un sistema di addolcimento centralizzato, per proteggere tutte le tubazioni ed i rubinetti della casa, oltre ad un dispositivo per il miglioramento del gusto (magari munito di frigo gasatura) su un singolo rubinetto. Di seguito una tabella riassuntiva con alcune tra le più frequenti problematiche riscontrabili nelle acque di rete e le relative soluzioni tecnologiche:

Problematica dell’acqua Tecnologia utilizzabile
presenza di materiale sospensione filtri a sedimenti
acqua molto calcarea addolcitori; osmosi inversa
presenza di nitrati resine anioniche; osmosi inversa
salinità elevata osmosi inversa
retrogusti di cloro, odori e sapori anomali carbone attivo, ultrafiltrazione
presenza di metalli pesanti resine a scambio ionico; osmosi inversa
carica batterica lampada UV, ultrafiltrazione

 

Utilizzo simultaneo di più tecnologie

Ovviamente le varie tecnologie possono anche essere utilizzate assieme, con trattamenti in cascata; per esempio è sempre consigliata l’installazione di un prefiltro ai classici trattamenti di addolcimento, osmosi e con carbone attivo, per proteggere gli elementi filtranti da un repentino intasamento, mentre un sistema di Ultrafiltrazione viene generalmente installato a valle di un impianto, come barriera antibatterica di sicurezza.

Decidere se installare un impianto per il trattamento dell’acqua e quale tecnologia utilizzare può non essere semplice per i non addetti ai lavori, per questo motivo è sempre bene affidarsi ad un’azienda seria, sia per la scelta e l’installazione del dispositivo che per la futura manutenzione periodica.

È molto importante ricordare che non esiste una tecnologia universale in quanto ogni elemento filtrante ha un’efficacia specifica, pertanto è da ritenersi scorretto (e molto spesso controproducente per la qualità dell’acqua) l’approccio che molti venditori di impianti hanno nel proporre la loro tecnologia, indipendentemente dalle caratteristiche dell’acqua da trattare.

 

Attenzione alle caratteristiche chimiche dell’acqua!

Prima di acquistare un impianto occorre conoscere le caratteristiche dell’acqua, diverse per ogni città, (a volte sono sufficienti quelle messe a disposizione del gestore tramite bolletta o sul sito web, ma un’analisi dell’acqua al punto d’uso può togliere ogni dubbio), e stabilire cosa si vuole ottenere (ad es. ridurre il calcare, migliorare il gusto, rendere l’acqua frizzante, ecc), solo in questo modo è possibile effettuare la scelta più consona alle proprie esigenze. Quindi:

diffidare dai venditori che propongono il loro impianto come unica soluzione possibile per bere bene;
affidarsi ad aziende serie, a tecnici che siano in grado di proporre tecnologie valide individuate in base alla valutazione delle caratteristiche dell’acqua.