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Acqua e salute

Negli esseri umani una corretta idratazione è necessaria per mantenere l’equilibrio dinamico tra l’apporto e la perdita di acqua.

Cos’è la disidratazione?

Il volume di acqua nel nostro corpo deve mantenersi pressoché costante, perché la disidratazione può comportare un’alterazione dello stato di salute, con danni reversibili entro certi limiti, ma nei casi estremi le sintomatologie possono aggravarsi e condurre anche alla morte.
Una diminuzione di acqua corporea corrispondente dal 2% del peso corporeo totale è già in grado di alterare la termoregolazione ed influire sul volume plasmatico, se si arriva a livelli superiori del 7% si può arrivare alla perdita della coscienza, il coma e la morte.

I sensori della sete.

Il nostro organismo, per far sì che al suo interno sia sempre presente la giusta quantità di acqua, è dotato di vari sistemi di controllo, una serie di meccanismi sensoriali in grado di indurre la sensazione di sete.

Esistono tre tipi di sensori preposti al controllo delle perdite idriche: i sensori della mucosa oro-faringea, quelli delle grandi vene e i sensori intracellulari.

I primi, attivati in caso di disidratazione delle mucose, inducono la secchezza delle fauci, una componente periferica della sete.

I sensori delle grandi vene vengono attivati da una diminuzione della volemia (volume della massa sanguigna), a seguito della riduzione dei fluidi extracellulari inducono la sete ipovolemica.

Perdite idriche più importanti stimolano invece i sensori intracellulari, osmorecettori in grado di percepire la disidratazione cellulare che si manifesta con la sete osmotica, la più grave perché la sua comparsa significa che uno stato di disidratazione avanzata è in corso, con una diminuzione del volume cellulare causato dalla riduzione di fluidi extracellulari.

Una buona parte della necessaria razione quotidiana di acqua e apportata dagli alimenti, in particolare frutta e verdura, mentre la quota restante viene introdotta nell’organismo attraverso il consumo di bevande. Le bibite, i succhi di frutta, il latte sono costituiti per gran parte (circa il 90%) da acqua, oltre a varie sostanze come zuccheri, grassi, aromi, coloranti, ecc; oltre al potere idratante quindi le bevande apportano anche nutrimento.

Perché fa bene bere?

Il fabbisogno idrico di un individuo è influenzato dall’età, dall’attività fisica, dalla temperatura ambientale e dal tipo di alimentazione.
Perché è importante bere acqua?

Quanta acqua bere ogni giorno?

Per un adeguato bilancio idrico si considera ragionevole un’assunzione di acqua pari a 1ml per ogni caloria consumata; quindi considerando che una persona con normale attività fisica brucia mediamente 2000-3000 calorie al giorno, ne consegue che l’apporto quotidiano di acqua (tra quella bevuta e quella assunta con gli alimenti) si aggira mediamente intorno ai 2-3 litri. Quantità che cresce notevolmente con l’aumento dell’attività fisica.

L’acqua è la migliore bevanda per il nostro organismo, perché è quanto occorre e basta per garantire una corretta idratazione senza apporto di calorie, a differenza di quanto avviene invece con le bibite zuccherate.

L’acqua è ciò di cui il nostro organismo necessita per mantenere un buono stato di salute, elemento insostituibile nei processi vitali di idratazione e termoregolazione.
Bere tanto fa bene e se l’acqua è buona si beve più volentieri. Migliorare la qualità organolettica dell’acqua può essere, in molti casi, una buona opportunità per bere di più e meglio.